venerdì 8 giugno 2007

Repubblica.it - in difesa della val di noto

di ANDREA CAMILLERI


Firma L'appello









I milanesi come reagirebbero se dicessero loro che c’è un progetto avanzato di ricerche petrolifere proprio davanti al Duomo? Rifarebbero certo le cinque giornate.
E i veneziani, se venissero a sapere che vorrebbero cominciare a carotare a San Marco?
E i fiorentini, sopporterebbero le trivelle a Santa Croce?
I rispettivi abitanti che ne direbbero di scavi per la ricerca del petrolio a Roma tra i Fori imperiali e il Colosseo, a piazza De Ferrari a Genova, sulle colline di Torino, a piazza delle Erbe, a piazza Grande, lungo le rive del Garda?
Non si sentirebbero offesi e scempiati nel più profondo del loro essere?Ebbene, in Sicilia, e precisamente in una zona che è stata dichiarata dall’Unesco “patrimonio mondiale dell’umanità”, il Val di Noto, dove il destino e la Storia hanno voluto radunare gli inestimabili, irrepetibili, immensi capolavori del tardo barocco, una società petrolifera americana, la “Panther Eureka”, è stata qualche anno fa autorizzata, dall’ex assessore all’industria della Regione Sicilia, a compiervi trivellazioni e prospezioni per la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. In caso positivo (positivo per la “Panther Eureka”, naturalmente) è già prevista la concessione per lo sfruttamento dell’eventuale giacimento.
In parole povere, questo significa distruggere, in un sol colpo e totalmente, paesaggio e storia, cultura e identità, bellezza e armonia, il meglio di noi insomma, a favore di una sordida manovra d’arricchimento di pochi spacciata come azione necessaria e indispensabile per tutti. E inoltre si darebbe un colpo mortale al rifiorente turismo, rendendo del tutto vane opere (come ad esempio l’aeroporto Pio La Torre di Comiso) e iniziative sorte in appoggio all’industria turistica, che in Sicilia è ancora tutta da sviluppare.
Poi l’inizio dei lavori è stato fermato, nel 2003, dal Governatore Cuffaro su proposta dell’allora assessore ai Beni Culturali Fabio Granata, di Alleanza nazionale, in prima fila in questa battaglia.
Ma è cominciato quel balletto tutto italiano fatto di ricorsi all’ineffabile Tar, rigetti, annullamenti, rinnovi, sospensioni temporanee, voti segreti, vizi di forma e via di questo passo ( ma anche di sotterranee manovre politiche che hanno sgombrato il campo dagli oppositori più impegnati).
E si sa purtroppo come in genere questi balletti vanno quasi sempre tristemente a concludersi da noi: con la vittoria dell’economicamente più forte a danno degli onesti, dei rispettosi dell’ambiente, di coloro che accettano le leggi. E i texani, dal punto di vista del denaro da spendere per ottenere i loro scopi, non scherzano.
Vogliamo, una volta tanto, ribaltare questo prevedibile risultato e far vincere lo sdegno, il rifiuto, la protesta, l’orrore (sì, l’orrore) di tutti, al di là delle personali idee politiche?
Per la nostra stessa dignità di italiani, adoperiamoci a che sia revocata in modo irreversibile quella contestata concessione e facciamo anche che sia per sempre resa impossibile ogni ulteriore iniziativa che possa in futuro violentare e distruggere, in ogni parte d’Italia, i nostri piccoli e splendidi paradisi. Nostri e non alienabili.

giovedì 24 maggio 2007

ANALISI POST VOTO...



...dieci buoni motivi per cui si sono perse le elezioni.




Prima di iniziare con il gelido elenco (tranquilli non sono al polo sud, sarà gelido in senso figurato!), volevo avvertirvi che forse non a tutti piacerà questa mia analisi del voto, scriverò cose magari impopolari, e non farò accuse diffamatorie come forse qualcuno meriterebbe, ma parto da una convinzione profonda, figlia delle ultime due campagne elettorali, la "questione morale" non paga, e forse non lo farà mai.

Prima di tutto però voglio ringraziare pubblicamente i candidati a sinistra (conosco perfettamente le difficoltà che hanno vissuto e le perplessità a schierarsi pubblicamente) in primis Antonello Buscema, che ha messo la faccia e creato entusiasmo in una contingenza veramente critica.

1) Adesso si può dire, anche perché per fortuna andiamo incontro ad un periodo in cui tutti stanno smobilitando, i partiti del centro sinistra sono assenti. e lo sono stati in questi ultimi anni, prima tenevano i loro voti grazie al radicamento di alcuni personalità, ma finiti i lori ruoli istituzionali il declino è stato progressivo. La sinistra in città è senza identità, chi volesse interloquirci non saprebbe da chi andare.. questa è la realtà!

2)Il candidato avversario era più forte (Antonello non fraintendere), ma era uscente e questo è già un vantaggio, è molto apprezzato, è televisivamente più convincente e questo ormai è fondamentale. Inoltre è stato supportato maggiormente dalle vere forze propulsive della città.

3)Si aggancia all'ultimo rigo, nessuno negli ultimi anni ha saputo parlare e proporsi come alternativa alla parte della città che produce ricchezza.

4) In questa ottica anche la campagna elettorale è stata sballata, troppa contrapposizione fra i due schieramenti, mai una concessione all'avversario su ciò che di buono aveva fatto.

5) In effetti l'esatto contrario, demonizzare tutte le opere degli ultimi cinque anni, passandole (a torto o a ragione non è questo il punto) come o false o troppo costose.

6) Inseguire l'avversario con un numero eccessivo di liste, spesso rattoppate alla meno peggio, e di certo chiuse con molte difficoltà. Probabilmente con qualche lista in meno ed una maggiore concentrazione di voti avremmo un paio di consiglieri in più.

7) Negli ultimi due mesi il centrosx ha prodotto un marea di comunicati stampa...negli ultimi cinque anni NESSUNO degno di nota.

8) Totale assenza dai quartieri, anche quelli storicamente "amici" sono stati abbandonati ad esclusione di alcune parti di territorio che infatti poi hanno ricambiato.

9) Forze economiche decisamente inferiori, e così pure il dispiegamento di mass-media, quasi totalmente avverse.

10) Una rete clientelare che in questi anni gli avversari hanno tessuto senza intoppi, non penso siano mafiosi nel senso palermitano del termine, ma in quanto ad intrighi e giochi di potere certi personaggi (non tutti per carità) non sono secondi a nessuno.

Adesso ripartire sembra impossibile, speriamo proprio per questo che venga dato spazio a gente nuova, a giovani uomini e giovani donne che, anche a costo di continuare a perdere, riescano almeno a dare la sensazione di cambiamento e di alternativa reale possibile. Antonello lo era certamente, le condizioni in cui è nata la sua candidatura erano invece l'esatto contrario, mancando di programmazione e del giusto periodo di preparazione che la città richiedeva.

Augurandomi che questo cambiamento arrivi davvero, mi impegno in prima persona perché questo accada, e sono certo che nel giro di pochi anni i rapporti di forza in città possano cambiare, perché la politica alla fine avrà il sopravvento anche su tutte le clientele ed i favori e le ingiustizie che purtroppo non si possono negare!

A presto,
Raffio Dilios Fiore

domenica 20 maggio 2007

NONSOLOFLOP


Secondo gli organizzatori, la manifestazione "innovativa" o festival "futuristico" NONSOLOBAROCCO, ha riscontrato un notevole successo di pubblico e di critica. Giudizio alquanto soggettivo e di parte, vista la scarsa affluenza di spettatori e di partecipazione.
Chissà forse i commenti positivi si riferivano all' omonimo festival NONSOLOBAROCCO di Lecce.
Ennesimo spreco di denaro pubblico? o equa ripartizione di fondi per pochi privilegiati?

sabato 19 maggio 2007

COMUNICATO DOPO ELEZIONI

Il primo dato politico che emerge da questa campagna elettorale è innanzitutto il crollo del voto sul candidato a sindaco. Rispetto alle elezioni scorse, mentre il dato politico evidenzia una tendenziale tenuta dei partiti e delle liste collegate al sindaco, che sono passate dal 31% al 27%, con un crollo dei maggiori partiti della coalizione di centro-sinistra, il voto sul candidato a sindaco evidenzia una flessione di 13 punti percentuali.
Crollo quindi, sicuramente collegato all’importante calo di consensi che ha interessato i due più grandi partiti di centro-sinistra.
Naturalmente non vogliamo attribuire la responsabilità politica della sconfitta ad Antonello Buscema, a cui invece va il nostro plauso e il nostro appoggio, ma in un analisi politica del voto è opportuno evidenziare innanzitutto un dato fondamentale: è mancata la politica e il messaggio politico. Se andiamo a ritroso, nella convinzione che una battaglia elettorale non si vince negli ultimi mesi, è evidente la mancanza dei partiti negli ultimi cinque anni di opposizione, una mancanza di elaborazione politica che riuscisse ad essere vera alternativa alla politica del centro-destra.
L’eccessiva personalizzazione della campagna elettorale, impostata per carenza della presenza dei partiti, sulla sola figura di Antonello e sul messaggio dell’alternativa morale e non politica ha dimostrato tutta la sua fallacità. E lo dimostra il risultato del voto disgiunto, tanto propagandato, e che invece è sceso di circa 8 punti percentuali, dall’11.36 al 4% circa.
Il movimento popolare sul quale è nata e cresciuta la mobilitazione per Antonello ha senza dubbio supplito ad una mancanza, da noi sempre denunciata, dei partiti e quindi di proposta politica.
I movimenti che hanno contraddistinto queste elezioni, così come i movimenti di Rita Borsellino, dimostrano, dati alla mano, la loro insufficienza per vincere le elezioni. Anche con questo non vogliamo certo criticare i movimenti che si sono spesi strenuamente, ma vogliamo sottolineare un dato: le elezioni possono vincersi solo con la politica, e la politica appartiene principalmente ai partiti.
Siamo convinti che i movimenti hanno supplito tale mancanza, ma restiamo nella convinzione che da domani bisogna ridare forma ai partiti.
Crediamo che le energie che siamo riusciti a mettere in campo durante quest’ultimo mese di campagna elettorale non vadano sprecate. E’ necessario tornare nei partiti per dare corpo ad una elaborazione politica completa ed attenta, che certo non è possibile relegare agli ultimi mesi di campagna elettorale.
Con questo la Sinistra Giovanile vuole lanciare un appello: tutte queste grandi forze possono oggi incontrarsi in questo grande soggetto politico che sta nascendo. Il partito democratico è il punto da cui ripartire, per ristruttare innanzitutto a Modica e a Ragusa un partito che dimostra la sua stanchezza politica, ma anche l’occasione per aggregare forze nuove, dinamiche, quali quelle che si sono spese per Antonello Buscema, e per costruire anche a Modica una sede alternativa che sia un punto fermo e costante di progettualità politica.
Sarebbe un occasione mancata sia reiterare l’errore di pensare che le elezioni possono vincersi senza partiti sia disperdere questa energia.
Rivolgiamo un appello ad Antonello, la cui funzione politica non si è certo esaurita, ad aiutarci a convogliare queste esperienze eterogenee nel nuovo soggetto politico.
Un ultima analisi che è legata alla precedente riguarda i dati dell’affermazione del partito dei DS, il partito segna un tracollo verticale di consenso, passando dal 14.67% del 2002 al 7.68% di queste elezioni, con una perdita in dati percentuali del 6.9%. Pensiamo che il dato si commenti da solo. In cinque anni di timida elaborazione politica del partito, a cui ha supplito solo la presenza al consiglio comunale, questo partito ha perso il suo impulso a fare politica. I costanti “no” alle politiche amministrative della giunta Torchi, non accompagnati ad una elaborazione politica di alternativa ci consegnano questi dati.
Da oggi ricomincia con fatica una nuova stagione politica.
Occorre fare tesoro degli errori commessi, occorre quindi spendersi innanzitutto nella creazione di questo nuovo soggetto politico, nel quale devono confluire anche queste nuove forze che sono state in campo in questa campagna elettorale.
Occorre convincersi, tutti, che la mobilitazione civile disgiunta da quella proposta politica complessa ed alternativa che solo i partiti possono fare non è sufficiente ad aprirci un prospettiva di governo.
E infine occorre ridare forma ai partiti, aprire le porte a tutte quelle persone che non si riconoscono nelle strutture già vecchie dei ds e della margherita e aprire alle forze produttive ed imprenditoriali di questa città. Ritornare a parlare con le imprese. Questo è un progetto politico a cui la Sinistra Giovanile ha sempre creduto, un progetto che ci ha visti come i più convinti sostenitori e che oggi offriamo a questa città.
La sconfitta elettorale rafforza in noi la convinzione che questa sia l’unica strada alternativa da seguire per riappropriarci di una prospettiva che oggi sembra troppo lontana: diventare forza di governo.

Modica, 15 maggio 2007

SINISTRA GIOVANILE
Il Segretario
Salvo Vernuccio

sabato 9 dicembre 2006

SE...

Se riesci a non perdere la testa
quando tutti intorno a te la perdono
e ti mettono sotto accusa;
Se riesci ad avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;
Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare,
o essendo calunniato a non rispondere con calunnie,
o essendo odiato a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono nè parlando troppo da saggio;
Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
Se riesci ,incontrando il Successo e la Sconfitta,
a trattare questi due impostori allo stesso modo;
Se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali hai dato la vita distrutte
ed umiliarti e ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;
Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa o croce,
e perdere e ricominciare da dove iniziasti
senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
Se riesci a costringere il tuo cuore,
i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti
anche dopo molto tempo che non te li senti più
ed a resistere quando ormai in te non c'é più niente
tranne la tua Volontà che ripete "resisti" ;
Se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà,
o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune;
Se tanto nemici che amici non possono ferirti;
Se tutti gli uomini per te contano ma nessuno troppo;
Se riesci a colmare l'inesorabile minuto
con un momento di 60 seconditua é la Terra e tutto ciò che è in essa,
E, quel che più conta, sarai un Uomo "figlio mio".
R. Kipling