domenica 20 maggio 2007

NONSOLOFLOP


Secondo gli organizzatori, la manifestazione "innovativa" o festival "futuristico" NONSOLOBAROCCO, ha riscontrato un notevole successo di pubblico e di critica. Giudizio alquanto soggettivo e di parte, vista la scarsa affluenza di spettatori e di partecipazione.
Chissà forse i commenti positivi si riferivano all' omonimo festival NONSOLOBAROCCO di Lecce.
Ennesimo spreco di denaro pubblico? o equa ripartizione di fondi per pochi privilegiati?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

io nn sn assolutamente d'accordo.
Trovo che il pubblico sia all'ALTEZZA!!!

Anonimo ha detto...

Pane, cioccolato e "fantasia".

Anonimo ha detto...

Non credo affatto che l'articolo NONSOLOFLOP faccia un critica al pubblico ma bensì ad un utilizzo inadeguato di una manifestazione che poteva giovare a tutta la città piuttosto che a pochi!!!

Anonimo ha detto...

ho preso parte ad alkuni eventi del festival e il mio voto non può andare oltre il 5.5....vorrei sapere i costi di qste manifestazioni basate tutte sull'effetto propagandistico e poko+..tanto rumore per nulla..se penso poi ai 40 mln di passivo e ai 12 accumulati negli ultimi anni..mah
una parola ottima la spendo per glia artisti ke si sono esibiti tutti di alto livello ma inseriti in piazze e teatri vuoti o qsi...
l'organizzazione è sikuramente diskutibile ma nake la città ha dimostarto di non essere ankora pronta....molto meglio una bella sagra paesana!!!!!

Anonimo ha detto...

Flà complimenti per il commento!!!...non come qualcuno che si nasconde dietro la paura di esprimersi!...sappiamo a chi mi riferisco, ahahahahahahahah.

Anonimo ha detto...

LAMENTO PER IL SUD

La luna rossa, il vento, il tuo colore
di donna del Nord, la distesa di neve...
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
in queste acque annuvolate dalle nebbie.
Ho dimenticato il mare, la grave
conchiglia soffiata dai pastori siciliani,
le cantilene dei carri lungo le strade
dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie,
ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru
nell'aria dei verdi altipiani
per le terre e i fiumi della Lombardia.
Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria.
Più nessuno mi porterà nel Sud.
Oh, il Sud è stanco di trascinare morti
in riva alle paludi di malaria,
è stanco di solitudine, stanco di catene,
è stanco nella sua bocca
delle bestemmie di tutte le razze
che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi,
che hanno bevuto il sangue del suo cuore.
Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti,
costringono i cavalli sotto coltri di stelle,
mangiano fiori d'acacia lungo le piste
nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse.
Più nessuno mi porterà nel Sud.

E questa sera carica d'inverno
è ancora nostra, e qui ripeto a te
il mio assurdo contrappunto
di dolcezze e di furori,
un lamento d'amore senza amore.

Salvatore Quasimodo